skip to main | skip to sidebar

365 racconti per 365 giorni

Una sfida con me stessa, un racconto da scrivere ogni giorno per divertire e divertirmi.

Archivo del blog

  • ▼ 2013 (243)
    • ► agosto (31)
    • ► luglio (31)
    • ► giugno (30)
    • ► maggio (31)
    • ► aprile (30)
    • ► marzo (31)
    • ▼ febbraio (28)
      • La lista
      • Il falso angelo
      • Il Club
      • Visioni di morte
      • Un lavoro di coltello
      • Occhi di fuoco
      • Una creatura tranquilla
      • Il mondo nella sfera
      • L'utilità di una scarpa
      • Il rimpianto di Amanda
      • La guardia del corpo
      • Lo spirito protettore
      • L'avventura di un racconto
      • L'estasi del sangue
      • Poco socievole
      • Naufragio
      • Il sorriso in un biscotto
      • La lettera
      • Vite da pub
      • Finti zombie moderni
      • Il sapore della sconfitta
      • Un gesto di cortesia
      • Una famiglia (non) ordinaria
      • L'inferno di Vincent
      • Evasione
      • Assoluti
      • I pensieri nel sarcofago
      • Lieto fine
    • ► gennaio (31)
  • ► 2012 (122)
    • ► dicembre (31)
    • ► novembre (30)
    • ► ottobre (31)
    • ► settembre (30)

365 Stories from my Head

L'estasi del sangue

venerdì 15 febbraio 2013

Buonsalve! Ebbene sì ieri sera mi sono vista Spartacus XD Buona lettura!

 L'estasi del sangue
(racconto n.168)


Marius amava vedere la propria lama grondare del sangue del proprio avversario. Lui era nato per quello, per combattere nell'arena e sfidare ogni volta i propri limiti guardando la morte in faccia.
Erano anni ormai che combatteva per il suo padrone e niente, nemmeno la libertà avrebbe potuto fargli desiderare di smettere.  Quando vedeva il sangue scorrere, l'eccitazione per lui era tale da stordirlo. Ogni giorno non vedeva l'ora di riprovare quella sensazione nella maniera più intensa possibile.
Questa volta però Il suo avversario avrebbe potuto offrirgli un’esperienza unica. Egli infatti aveva la nomea di essere invincibile. Marius avrebbe battuto il migliore. Si sarebbe lavato col suo sangue, avrebbe gridato alla folla che era lui il più grande.
Quando i cancelli si aprirono, entrò nell'arena consapevole e sicuro. Strinse le proprie lame mentre osservava il suo avversario farsi avanti. Aveva il corpo era coperto di cicatrici, chiaro segno di numerose battaglie a cui era sopravvissuto.
Marius però non aveva paura. Era pronto a qualsiasi esito. Il combattimento iniziò, violento e brutale. Marius sentiva i muscoli delle braccia tendersi e dolergli a ogni colpo, a ogni incrocio di lama.
Il sangue gli scorreva nelle vene come un fuoco caldo, i suoi colpi si facevano sempre più forti a ogni attacco.
All'improvviso notò un varco, una falla nella difesa del nemico.
Il sorriso gli si dipinse sul volto senza che riuscisse a contenerlo. Si preparò, contrasse i muscoli. Un attimo e ci fu l'affondo.
Marius sgranò gli occhi e abbassò il capo. Non avrebbe mai pensato di poter provare una cosa simile, una tale fusione di eccitazione e dolore.
Indietreggiò e la lama nemica si sfilò dal suo ventre. Mentre il suo sangue si riversava a terra, avvertì l'estasi assoluta.
Cadde nella sabbia, soddisfatto per aver realizzato il suo ultimo desiderio: morire con onore nella gloria dell'arena. 



Pubblicato da Unknown alle 14:35  

0 commenti:

Posta un commento

Post più recente Post più vecchio Home page
Iscriviti a: Commenti sul post (Atom)

Blog Design by Gisele Jaquenod

Work under CC License

Creative Commons License