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365 racconti per 365 giorni

Una sfida con me stessa, un racconto da scrivere ogni giorno per divertire e divertirmi.

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365 Stories from my Head

L'avventura di un racconto

sabato 16 febbraio 2013

Buonsalve! Questo racconto è per Emanuele G. assiduo lettore di questo blog che ringrazio di cuore per il suo affetto e il suo sostegno.

L'avventura di un racconto
(racconto n.169)

Emanuele amava davvero molto i libri. Leggere per lui era un'emozione continua, la scoperta di mondi e avventure capaci di trascinarlo al di là della vita stessa.
La sua passione era nata fin dal momento in cui aveva aperto il suo primo romanzo. Un giorno però accadde qualcosa che non avrebbe mai immaginato. Aveva messo le mani sull'ultimo racconto di un'autrice che seguiva ormai da un po' di tempo e aveva iniziato a leggere con la curiosità che lo travolgeva ogni volta che si lasciava travolgere da una nuova storia.  Qualcosa però non andava. Ogni dettaglio della stanza in cui si svolgeva il racconto, dai quadri alle pareti alla libreria piena di volumi, sembravano identici a quella in cui si trovava lui.
Deglutì e andò avanti a leggere. All’improvviso, nella storia, una figura scivolò all'interno dalla finestra aperta, strisciando nell'ombra come se ne facesse parte.
Emanuele sentì un brivido lungo la schiena. Scosse la testa, ripetendosi che non doveva fari suggestionare in quel modo. Per quanto fosse scritto bene quello era solo un racconto e non poteva in nessun modo parlare di lui. Giusto per star più tranquillo però si alzò e prese una pesante statuetta di world of warcraft che teneva su una mensola. La tenne vicino, pronto a usarla in caso di necessità. Riprese a leggere e deglutì a vuoto quando il protagonista si alzò per prendere un oggetto contundente da una mensola.
Intanto, nel racconto, l'ombra si faceva sempre più vicina. Sogghignò, scoprendo una fila di zanne che sembravano brillare nel buio e protese verso il protagonista gli artigli affilati.
In un primo momento, Emanuele sentì il terrore farsi strada verso di lui, ma qualcosa lo fece scattare. Se quella doveva essere la sua avventura allora l'avrebbe affrontata.
Afferrò la statuetta e si rivoltò colpendo l'oscurità alle sue spalle. Ci fu un tonfo e un grido agghiacciante poi ciò che aveva colpito, qualsiasi cosa fosse, si lanciò verso la finestra fuggendo nella notte. Emanuele fece un respiro profondo e guardò la statuetta incrinata sulla quale spiccava una macchia di liquido nero simile a sangue.
La lasciò cadere e barcollò sulle gambe per un momento per poi sorridere spaventato, ma allo stesso tempo entusiasta. Era quello che amava della lettura: a volte non si limitava a farti scoprire un'avventura. Te la faceva vivere.


Pubblicato da Unknown alle 11:24  

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