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365 racconti per 365 giorni

Una sfida con me stessa, un racconto da scrivere ogni giorno per divertire e divertirmi.

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365 Stories from my Head

I pensieri nel sarcofago

sabato 2 febbraio 2013

Buonsalve! Questo racconto mi è venuto in mente perché ieri su Italia1 hanno fatto uno dei film della Mummia, il terzo per la precisione. Non l’ho visto, ma ho sfruttato l’ispirazione del momento per creare questa storia dicendomi: ma chi lo ha deciso che le mummie devono essere per forza cattive?

I pensieri nel sarcofago
(racconto n. 155)
Hank non ricordava quanto tempo avesse passato disteso, in un antro buio dove non passava né luce né aria. All'inizio era stato straziante. Non immaginava di poter resistere in quella tomba per tanto tempo. All'inizio aveva provato una rabbia cieca e il desiderio di vendicarsi era diventato quasi un'ossessione. Poi però si era abituato alla sua condizione e alla fine aveva cominciato a trovare quel posto davvero molto piacevole.
C'era umidità é vero, ma infondo non avrebbe certo iniziato a soffrire di reumatismi per quello. Aveva passato quella fase ormai da tempo.
Ciò che amava di più di quel posto erano la calma e il silenzio. Non si sentiva un'anima all'esterno a parte quelle di coloro che avevano subito la sua stessa sorte, ma erano anime inferiori il che voleva dire che non c'era niente e nessuno in grado di disturbarlo.
Poteva riposare e passare ore e ore a riflettere sul mondo e sulla vita… e sulla fine di essa. Col tempo aveva capito che l'odio e il desiderio di vendetta non avevano alcun senso, non in un'esistenza come la sua. Poteva fare di meglio del pensare di continuo a come sventrare qualcuno o dell’escogitare per la vittima del suo odio innumerevoli metodi di tortura, immaginandone sempre di nuovi e di sempre più violenti e terribili.
Quello che doveva fare era dimenticare e trovare il modo di godersi i momenti che avrebbe avuto una volta uscito. Se avesse ottenuto una seconda occasione se la sarebbe goduta fino in fondo.  I secoli passarono e lui alla fine riuscì a raggiungere una calma e una consapevolezza nuovi. All'improvviso però uno spiraglio. La sua tomba si aprì e la luce lo avvolse.  Dopo i primi momenti di smarrimento si accorse che c'era una ragazza davanti a lei che lo guardava spaventata.
Hank allora si scosse e barcollò verso di lei con le braccia tese. Voleva abbracciarla e ringraziarla per averlo liberato.
Lei però urlò e un uomo si lanciò verso di lui troncandogli la testa di netto con una grossa scimitarra.
Quando la sua testa rotolò per terra, Hank vide il proprio corpo scheletrico avvolto da bende. Non era certo ridotto bene. Era normale che la ragazza si fosse spaventata. Beh avrebbe ritentato. Infondo anche una mummia poteva essere in grado di socializzare. 


Pubblicato da Unknown alle 11:11  

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