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365 racconti per 365 giorni

Una sfida con me stessa, un racconto da scrivere ogni giorno per divertire e divertirmi.

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365 Stories from my Head

Il Club

martedì 26 febbraio 2013

Buonsalve! Ho scritto questo racconto perché adoro le spade e mi piacerebbe tanto imparare a maneggiarle. Buona lettura!

 Il Club
(racconto n. 179)

Nadia strinse il pugno attorno all'elsa della propria spada, sentendola vibrare come un'estensione del suo stesso corpo.
Amava duellare, combattere e sentire che la sua vita dipendeva tutto dal filo di quell'arma. Da quando era entrata nel Club era lei la sua migliore amica.
Era entrata in quel circolo riservato per puro caso, grazie a un incontro che forse non era stato solo fortuito. Aveva sempre amato la scherma e la praticava ormai da diversi anni quando conobbe Lionel.
Un pomeriggio, mentre si stava allenando, lo vide entrare in palestra, silenzioso e con lo sguardo imperturbabile. Lei lo degnò appena di uno sguardo poi tornò a concentrarsi sull’allenamento. Niente poteva distrarla e privarla del brivido che le trasmetteva il duello. Quando ebbe finito lui si avvicinò e si  presentò. All'inizio fu titubante, ma l’uomo riuscì a catturare la sua attenzione quando le chiese se voleva portare la sia abilità a un livello superiore. Nadia avrebbe fatto di tutto per riuscire a migliorare ancora per questo decise di ascoltarlo e di sfruttar ei suoi insegnamenti. All'inizio Lionel la sottopose a un intenso allenamento con spade più pesanti del fioretto, aiutandola a sviluppare la sua forza e il suo equilibrio.
Ci vollero mesi, ma alla fine il suo maestro la ritenne pronta.
La ragazza lo incontrò una sera nella palestra in cui erano soliti trovarsi per combattere. Lui si fece trovare con quella che sembrava essere una spada avvolta da un drappo di seta. In un primo momento Nadia pensò fosse una normale arma di allenamento, ma quando la sfoderò capii che era molto di più. Era antica, con l’elsa in argento e perfettamente affilata. - Vuoi che combatti con questa?
- Te la senti?
La giovane sorrise sentendo un'eccitazione mai provata prima. - Assolutamente.
Quella sera stessa venne introdotta nel Club, un magazzino in disuso in cui periodicamente gli spadaccini più abili del paese si affrontavano in combattimenti clandestini. Il giro di scommesse era alto e anche il rischio. Ogni incontro infatti terminava solo quando uno dei due si arrendeva o non era più in grado di duellare e questo voleva dire rischiare di subire ferite anche molto gravi. Per anni Nadia combatté nel club e col tempo mi si guadagnò un posto d'onore tra i duellanti.
Perché la sua spada era parte di lei e durante uno scontro non si era mai arresa a costo di versare sangue e sudore.  


Pubblicato da Unknown alle 16:42  

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