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365 racconti per 365 giorni

Una sfida con me stessa, un racconto da scrivere ogni giorno per divertire e divertirmi.

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365 Stories from my Head

Finti zombie moderni

sabato 9 febbraio 2013

Buonsalve amici! Questo racconto è dovuto all’uscita del film “Warm Bodies”. Premetto che non l’ho visto e che non letto il libro ma… andiamo! Non potevo non scrivere quello che sicuramente in molti avranno pensato. XD

Finti zombie moderni
(racconto n.162)

Sullo schermo uno zombie giurava amore e protezione a una ragazza dai lunghi capelli biondi che, con sguardo languido, non sembrava nemmeno badare al fatto che quello che aveva davanti era un cadavere che aveva già mangiato molti dei suoi amici.
Intanto, nella buia sala del cinema, Sara guardava estasiata quella scena mentre Marco, il suo ragazzo, non faceva che scuotere la testa.
Il giovane aveva sempre temuto che quel giorno sarebbe arrivato. Era tutta colpa dei vampiri. Ormai erano diventati solo damerini imbellettati in grado di diffondere un'inquietante interesse per la necrofilia che pian piano era degenerato. Gli zombie erano solo il passo successivo.
Possibile che nessuno capisse che quel fighetto sullo schermo, per quanto fosse belloccio, non era che un cadavere?
Ogni tanto avrebbe voluto trascinare la sua ragazza al cimitero e chiederle se avesse voluto farsi uno dei corpi appena seppelliti. Era così esasperato e assorto nei suoi pensieri che solo in quel momento si accorse di un gruppo di ragazzi e ragazze che barcollavano all’interno della sala dalla porta d’ingresso. Alcuni si stavano trascinando verso di loro emettendo versi cupi e grotteschi.
All'inizio Marco stette per dire loro di star zitti, ma nel momento in cui stette per aprire bocca uno dei ragazzi venne illuminato dalla luce del proiettore. Aveva parte del viso decomposto e brandelli di carne sanguinolenta che penzolavano dai vestiti laceri.
- Guarda Marco! - esclamò Sara. - Che meraviglia! Hanno assunto dei figuranti! E sono anche fighissimi!
Probabilmente la ragazza però non la pensò più allo stesso modo quando uno dei presunti figuranti le si avventò addosso, azzannandole una guancia e staccandogliela di netto.  Mentre le grida si  diffondevano nella sala assieme all'odore del sangue, Marco non riuscì a fare a meno di chiedersi come diavolo fosse finito in quella situazione.
A lui non piacevano nemmeno i film sugli zombie.
  


Pubblicato da Unknown alle 11:37  

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