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365 racconti per 365 giorni

Una sfida con me stessa, un racconto da scrivere ogni giorno per divertire e divertirmi.

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365 Stories from my Head

La guardia del corpo

lunedì 18 febbraio 2013

Buonsalve! Racconto scritto ieri notte durante una maratona di Die Hard fatta a casa mia con alcuni amici. Buona lettura! XD

La guardia del corpo
(racconto n.171)

Jack non era certo una persona tranquilla. Il suo lavoro consisteva nel proteggere le persone e occuparsi di tutte quelle situazioni poco piacevoli che avrebbero potuto metterle in difficoltà. Il suo nuovo incarico consisteva nel proteggere Natalie, una ventiseienne di buona famiglia che a quanto pare aveva attirato uno stalker di troppo. Erano già tre giorni che si trovava a casa della ragazza, ma a non c'erano stati segni del suo persecutore. Cominciava a pensate che lei fosse solo un po' troppo paranoica. La mattina del quarto giorno però Jack scorse un uomo aggirarsi per il giardino. Sembrava un tipo distinto con l'aria di un agente di borsa o qualcosa di simile, ma la sua espressione non prometteva nulla di buono.
Natalie lo fissò non nascondendo la propria tensione. - Che succede?
Lui le fece cenno di tacere. In quel momento si sentì un rumore come di un vetro che s'incrinava leggermente.
Jack fece cenno alla ragazza di star giù e si avviò verso la porta sul retro della villa, la pistola stretta saldamente nel pugno.
Nascosto dietro una parete, osservò l'uomo aprire la porta ed entrare in cucina.
In un attimo Jack si fece avanti e gli puntò la pistola alla tempia. – Non muoverti.
L'uomo deglutì e alzò le mani sopra la testa.
Dopo che l'ebbe perquisito e privato della pistola che teneva sotto la giacca, Jack decise che era il momento di sapere di più su quel maniaco. - Avanti dimmi chi sei. Da quanto stai pedinando la mia assistita?
- Pedinando? - rise lui. – Quella puttana mi ha seguito per mesi e mi ha truffato derubandomi di…
Ci fu un colpo assordante e un proiettile colpì l’uomo in piena fronte spargendo ovunque sangue e materia cerebrale. Jack si voltò e vide Natalie con un'arma in mano che lo guardava soddisfatta. - Ti ringrazio, Jack. Senza di te probabilmente non sarei riuscita a neutralizzarlo.
Jack la guardò furibondo. - Che cos'hai fatto Natalie? Chi é quest'uomo in realtà?
La ragazza scrollò le spalle con noncuranza. - Una delle mie tante prede. Un delinquente che ho derubato alcune settimane fa. Di solito sono brava a non farmi rintracciare, ma a quanto pare anche lui se la cavava.  
- Perché gli hai sparato? - disse Jack restando impassibile.
- Per lo stesso motivo per cui ti ho assunto: proteggermi da quel tipo… e magari farlo fuori prima che lui facesse fuori me. – ribatté Natalie poi si avvicinò e gli sfiorò le labbra con un bacio. - Non te la prendere, Jack. - gli disse avviandosi verso l'uscita. - A tutti capita di essere fregati almeno una volta nella vita.
Quando fu all'aperto però la ragazza ammutolì vedendo la casa circondata da poliziotti.
- Hai proprio ragione. Capita a tutti prima o poi. - disse Jack per poi avvicinarsi al suo orecchio con aria soddisfatta. - Credi davvero che io non raccolga informazioni sui miei clienti prima di accettare un incarico?
- Sei uno stronzo. - ringhiò la ragazza mentre un poliziotto l'ammanettava.
Lui si limitò a sghignazzare. - Anche su questo hai ragione. Ora ti saluto piccola. Ho un altro lavoro da sbrigare.


Pubblicato da Unknown alle 18:04  

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