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365 racconti per 365 giorni

Una sfida con me stessa, un racconto da scrivere ogni giorno per divertire e divertirmi.

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365 Stories from my Head

Lo spirito protettore

domenica 17 febbraio 2013

Buonsalve! Questo racconto é stato ispirato dal piccolo Adipose  antistress che ho in salotto ( per chi non sapesse cos'é Adipose cercate dall'amico Google ;) )
Buona lettura!

Lo spirito protettore
( racconto n.170)

Tic era un piccolo pupazzetto antistress che viveva nel salotto della sua padrona ormai da diverso tempo. Era tondo, morbido e con due occhietti neri vispi che gli davano un'aria buffa e coccolosa. Nonostante l'apparenza però, Tic non era così dolce e gentile come sembrava. Lui infatti aveva un compito molto importante: doveva proteggere la sua padroncina. Lo aveva promesso al padre di lei nel momento in cui questo esalava il suo ultimo respiro. Tic infatti non era un semplice pupazzo, ma uno spirito protettore che i morti    inviavano per proteggere i vivi dalle presenze ostili.
Quello che la sua padroncina e la maggior parte degli umani non sapevano infatti era che a volte spiriti malvagi prendevano di mira gli individui più vulnerabili e li tormentavano fino a portarli alla morte. Lui l'aveva già protetta da molti attacchi e sapeva che quella notte sarebbero tornati. Poteva percepirli. Erano vicini.
Gli spiriti oscuri scivolarono nella camera della giovane, spettri avvolti dal mantello nero della notte. Erano in tre. Tic non ne aveva mai affrontati più di due prima.
Appena  si avvicinarono al letto, lo spirito protettore si avvicinò loro intimandogli di andarsene. Questi all'inizio risero di lui e uno si chinò subito sulla ragazza iniziando a trasmetterle orribili immagini e pensieri di angoscia.
Tic allora uscì dal proprio corpo materiale e si mostrò loro come uno spirito di luce bellissimo e imponente. Per un attimo luce e tenebre si fronteggiarono, ma alla fine la prima prevalse e gli spettri fuggirono urlando.
Tornato nel suo corpo materiale, Tic si avvicinò soddisfatto alla ragazza, barcollando a causa del corpo goffo e cicciottello.
Le diede un piccolo bacio sulla guancia e tramite esso assorbì tutta la negatività che le avevano trasmesso gli spettri.  Quando la ragazza sospirò, sorridendo nel sonno, Tic si allontanò e tornò al suo posto in salotto. Anche per quella notte aveva fatto il suo dovere. 

Pubblicato da Unknown alle 13:52  

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