skip to main | skip to sidebar

365 racconti per 365 giorni

Una sfida con me stessa, un racconto da scrivere ogni giorno per divertire e divertirmi.

Archivo del blog

  • ▼ 2013 (243)
    • ► agosto (31)
    • ► luglio (31)
    • ► giugno (30)
    • ► maggio (31)
    • ► aprile (30)
    • ► marzo (31)
    • ► febbraio (28)
    • ▼ gennaio (31)
      • Piacere estremo
      • Corsa al limite
      • Come acqua di mare
      • I mostri di oggi
      • I pericoli nel cercare lavoro
      • Un motivo per uccidere
      • Magico Carnevale
      • Poker
      • Sospetto
      • Apatica Morte
      • Amicizia lontana
      • L'osservatore
      • La ragazza perfetta
      • Favola
      • Gatto e topo
      • Predatrice
      • Nuovo volto
      • La fanciulla e il falco
      • Incantesimo di note
      • Matrimonio a ogni costo
      • Farfalla
      • L'esperimento
      • Storia di un pinguino (non)morto
      • Il pinguino che odiava il freddo
      • La creatura
      • Malattia
      • Death
      • Affamato
      • Il colloquio
      • Il mietitore
      • Seduttrice
  • ► 2012 (122)
    • ► dicembre (31)
    • ► novembre (30)
    • ► ottobre (31)
    • ► settembre (30)

365 Stories from my Head

Un motivo per uccidere

sabato 26 gennaio 2013

Buonsalve! Questo racconto mi è venuto in mente guardando ieri sera il film Kiss Kiss Bang Bang con il grande Robert Downey Jr. Buona lettura!! ^,.,^

Un motivo per uccidere
(racconto n.148) 

Jack sapeva di non essere una bella persona. Lui che cambiava donna ogni settimana, che le usava e poi gettava a seconda dei suoi bisogni non si sarebbe mai definito un brav’uomo.
Non che sfruttare le donne fosse la cosa peggiore che avesse mai fatto. In quel momento poi il sesso non era nemmeno nei suoi pensieri. Gli era stato richiesto un lavoro e niente avrebbe potuto distrarlo.
Stava seguendo quell'uomo ormai da due giorni, ma niente faceva pensare che fosse il porco schifoso che la moglie lo accusava di essere.
Quella mattina però il suo obbiettivo sembrava avere qualcosa di strano. Emanava un’ansia che sembrava non avere una ragione particolare. Jack avrebbe dovuto aspettare la sera per capirne il motivo.
L'uomo infatti si recò in una discoteca affollata, luogo frequentato da molti ragazzi e ragazze minorenni. Un luogo perfetto per adescare una preda giovane e ingenua.
Nascosto tra la folla, Jack vide il suo obbiettivo attaccare bottone con una ragazza che, dapprima diffidente, si sciolse subito quando lui le disse di lavorare per un famoso network televisivo. SI accorse però anche della droga da stupro che lui le infilò nel bicchiere.
Poco dopo la ragazza si sentì male e lui si offrì di riaccompagnarla a casa. Troppo stordita per rifiutare, la giovane lo seguì fuori dal locale.
Perse i sensi poco dopo, proprio in vista della macchina di lui, parcheggiata in un vicolo buio. L'uomo la trascinò fino alla vettura e le sollevò la gonna con una mano mentre con l'altra le palpava il seno abbondante.
Troppo eccitato ed euforico per la sua nuova preda, non si accorse della presenza di Jack che si era già infilato un paio di pesanti guanti scuri.
Con la freddezza di chi sa fare il proprio mestiere, Jack sollevò la pistola munita di silenziatore. Il porco morì senza quasi rendersene conto.
- Lavoro accettato. - sussurrò Jack.
Era quello ciò che gli aveva chiesto la moglie della sua vittima: ammazzare il marito che, sospettava, aveva ripetuti rapporti con delle minorenni. La cosa però si era rivelato essere ben più grave.
Per questo Jack aveva deciso di accettare il lavoro, perché lui doveva avere sempre un buon motivo per uccidere. E per quanto lui fosse un assassino che usava e abbandonava le donne, non sopportava chi abusava di loro in quel modo.
Era una persona orribile, ma anche lui, in fondo, aveva una morale. 


Pubblicato da Unknown alle 11:10  

0 commenti:

Posta un commento

Post più recente Post più vecchio Home page
Iscriviti a: Commenti sul post (Atom)

Blog Design by Gisele Jaquenod

Work under CC License

Creative Commons License