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365 racconti per 365 giorni

Una sfida con me stessa, un racconto da scrivere ogni giorno per divertire e divertirmi.

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365 Stories from my Head

Predatrice

mercoledì 16 gennaio 2013

Buonsalve! Questo racconto non é stato ispirato da un qualcosa in particolare. Mi é semplicemente venuto in mente mentre me ne stavo in salotto a guardare un po' di tv. Spero comunque vi piaccia. ^,.,^


Predatrice
(racconto n.138)

Miriam stava ritornando a casa dal lavoro, incurante dell'ora tarda e dei pericoli che si potevano correre nel passeggiare da soli in quella malfamata strada di periferia.
Lei non era una che si lasciava intimorire. Era una predatrice e sapeva il fatto suo.
Stretta in un vestitino di raso nero, camminava a testa alta, con lo sguardo deciso e sicuro.
- Ma guarda che bel bocconcino. - sibilò una voce alle sue spalle.
La ragazza si voltò e vide tre ragazzi farsi avanti. Uno dei due, che sfoggiava un fisico da palestrato sotto una canottiera bianca, si leccò le labbra e la squadrò dalla testa ai piedi. - Mmm... Ragazzi mi vien quasi voglia di strappargli quello straccetto a morsi.
Uno degli altri due bevve un grosso sorso da una bottiglia di birra. -  Ah, io le morderei volentieri qualcos'altro.
Subito la circondarono, sbavando come cani affamati. Miriam deglutì, ma non mosse un muscolo. I suoi occhi si spostarono piano a seguire i movimenti degli aggressori.
- Non vi conviene avvicinarvi. - disse.
I tre scoppiarono a ridere, continuando a stringere il cerchio attorno a lei.
Quando uno di loro provò ad allungare le mani, Miriam scattò.
Rapida, estrasse un lungo pugnale dalla borsa e lo piantò con violenza nel ventre dell'uomo. Lo estrasse rapida e subito si diresse verso gli altri due, troppo ubriachi e strafatti per riuscire a capire cosa stesse accadendo.
Miriam però non diede loro il tempo di reagire. In un attimo recise la gola di uno dei due per poi piantare la lama nell'occhio del terzo.
Con un ghigno sprezzante rigirò il coltello un paio di volte e lo estrasse, tornando poi da quello a cui aveva aperto la pancia e che ancora si dimenava per terra.
La ragazza sorrise, stringendo forte la sua arma.
Aveva sempre adorato quella caccia. Lei infondo era una predatrice di uomini e la caccia era nella sua natura.

Pubblicato da Unknown alle 16:12  

2 commenti:

Anonimo ha detto...

bella storiella mi piace=). ma hai scritto qualche libro per caso

16 gennaio 2013 alle ore 20:49  
Unknown ha detto...

Si ho scritto e pubblicato 3 romanzi (http://www.amonsaga.com/) che però non sono legati ai racconti del blog. ^,.,^

18 gennaio 2013 alle ore 11:15  

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