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365 racconti per 365 giorni

Una sfida con me stessa, un racconto da scrivere ogni giorno per divertire e divertirmi.

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365 Stories from my Head

Malattia

domenica 6 gennaio 2013

Buonsalve. Questo racconto parla di un tema molto delicato che in passato mi ha costretta a vedere soffrire diverse persone a cui volevo bene. I disturbi alimentari ( che si tratti di anoressia o di obesità) sono malattie che non devono essere prese sottogamba. Io stessa ho avuto problemi di salute legati al mio peso e proprio in base alla mia esperienza mi sono pienamente convinta che sia la consapevolezza di questi problemi e delle loro conseguenze il primo 
passo per evitarli.

Malattia
(racconto n.128)

Lana non sapeva che col suo comportamento si stava pian piano uccidendo. In tutta la sia vita non aveva mai amato se stessa. Si considerava scialba, insignificante, troppo grossa per poter andare bene in una città in cui l'apparenza sembrava essere la cosa più importante. C'era solo una persona che era riuscita a farla sentire davvero bella e desiderabile: suo marito Rick.
Dal primo giorno in cui erano stati insieme lui era stato in grado di rassicurarla e do far sparire, o almeno a reprimere, tutte le sue insicurezze. Sia con il primo che col secondo parto però, la depressione e l'ansia legata all'aumento di peso avevano fatto riemergere tutte le sue insicurezza.  Col tempo si era lasciata andare e aveva iniziato a ridurre drasticamente il cibo. In pochi anni si era ridotta a uno scheletro che a malapena riusciva a occuparsi delle sue due bambine. Vittima di una costante debolezza, le richieste delle piccole, che avrebbero tanto voluto poter giocare normalmente con la loro mamma, non fecero che farla stare ancora peggio.
Il fatto di non poter badare a loro e di non sentirsi una buona moglie e una buona mamma non faceva che peggiorare la sua condizione. All'inizio le persone che le stavano accanto non furono in grado di vedere il suo cambiamento. Era abile a nascondersi sotto vestiti ampli e scuse assurde. Quando però collassò per la prima volta e finì in ospedale, la verità travolse tutti, terribile e inaspettata. Iniziarono a trattarla come una bambola di porcellana e a fare di tutto per costringerla a mangiare che la fece solo sentire ancora più inutile. Niente riuscì ad aiutarla davvero, né l'incoraggiamento dei suoi cari né l'amore per i suoi due piccoli angeli.

Adesso che vedeva tutto in maniera più distaccata, Lana si rendeva conto di quanto fosse stata stupida a non capire. Era sempre stata circondata da così tanto amore eppure non era riuscita a vederlo. L'inadeguatezza della quale non riusciva a sbarazzarsi, le aveva impedito di scorgere la vera bellezza della sua vita.
Ora che era solo spirito, che la malattia aveva vinto non poté fare altro che struggersi nel rimpianto, incapace di passare oltre, per sempre legata al dolore dei suoi cari. 

Pubblicato da Unknown alle 11:09  

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