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365 racconti per 365 giorni

Una sfida con me stessa, un racconto da scrivere ogni giorno per divertire e divertirmi.

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365 Stories from my Head

Piacere estremo

giovedì 31 gennaio 2013

Buonsalve! Questo racconto, per quanto io abbia cercato di trattenermi, potrebbe risultare leggermente forte per alcuni quindi occhio ai minorenni mi raccomando. XD

Piacere estremo
(racconto n.153)


Jane era consapevole di essersi persa. Ormai era arrivata a un punto in cui tirarsi indietro sarebbe stato impossibile per lei. Non sarebbe mai stata in grado di rinunciare a quella vita. Mentre si esibiva per l'ennesima volta davanti ai soliti porci bavosi si chiese cosa l'avesse portata a tutto quello, a dimenarsi mezza nuda su un palo solo per riuscire ad andare avanti.
Ricordava ancora il momento in cui erano nati i suoi "bisogni".
Aveva vent’anni e da pochi mesi aveva iniziato a frequentare l'università. Di buona famiglia e carina com'era aveva subito attirato l'attenzione di molti.
Travolta dall’euforia dell’ambiente universitario, iniziato a frequentare ragazzi più grandi, immergendosi in relazioni a breve termine sempre più spinte e forti. Una volta era finita perfino a letto con un docente. A lei era piaciuto, ma alla moglie di lui decisamente meno.
Col passare del tempo però aveva capito che il sesso non le bastava più. Sentirsi soddisfatta era sempre più difficile. Poi, una sera, accadde qualcosa.
Il ragazzo di turno, del quale non ricordava nemmeno il nome, ruppe un bicchiere e si ferì davanti a lei. Mentre guardava il sangue che colava sulla mano del ragazzo, Jane venne travolta da un'intensa eccitazione. Senza dargli il tempo di reagire iniziò a leccargli la mano e lo spinse sul letto, mondandogli sopra.
Nel momento in cui stava per raggiungere l'orgasmo ebbe un impulso ancora più violento. Con uno scatto, azzannò la gola del ragazzo e gli staccò un grosso brandello di carne. In quel momento, si sentì appagata come non lo era mai stata.
Continuò a mordere e graffiare, straziando la carne per poi sputarla in faccia alla sua vittima. Era quello  che stava cercando, il piacere del dolore estremo che portava alla morte. Il piacere della sofferenza inferta con i denti e con le unghie.
Era quello il motivo per cui aveva imboccato quella strada, la ragione per cui era diventata una spogliarellista: trovare nuove vittime per soddisfare il suo piacere.


Pubblicato da Unknown alle 12:56  

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