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365 racconti per 365 giorni

Una sfida con me stessa, un racconto da scrivere ogni giorno per divertire e divertirmi.

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365 Stories from my Head

Magico Carnevale

venerdì 25 gennaio 2013


Buonsalve amici! Il carnevale è alle porte e ormai alle porta e questo racconto è proprio ispirato ad esso. Buona lettura!

Magico Carnevale
(racconto n.147)

Diana adorava il carnevale. Quello per lei era il periodo più bello dell'anno perché poteva nascondersi, essere diversa dalla ragazzina riservata che tutti conoscevano. Nel momento in cui indossava la maschera, nell'attimo in cui si rifugiava dietro di essa, poteva trasformarsi e diventare ciò che voleva essere.
Quell'anno poi sarebbe stato un carnevale davvero speciale perché lo avrebbe passato a Venezia. Ospite di una sua amica, avrebbe trascorso dei giorni davvero straordinari. Si era anche comprata un abito speciale apposta per l’occasione.
Così, quando arrivò il martedì grasso, Diana si lanciò nelle strade piena di entusiasmo e vestita di un costume Veneziano rosso che metteva in risalto la sua figura slanciata.
Fu incredibile, come trovarsi immersa in un incantesimo.
C'era così tanta vita e allegria attorno a lei e i colori sembravano così intensi e luminosi da toglierle il fiato. L'aria era vibrante di musica e ovunque si poteva percepire un dolce profumo di dolci.
Persa nella magia del carnevale, vide un gruppo di ragazzi e rivolse loro maliziosi sguardi di intesa. Loro la salutarono con commenti di ammirazione, ma lei si limitò a passare loro accanto, indifferente. Subito però la sua attenzione venne attirata da un uomo. In piedi, su un piccolo ponte, osservava i canali con un'aria assorta sul volto in parte nascosto da una maschera. All'improvviso l’uomo si accorse di lei e si girò a guardarla. C'era qualcosa di affascinante e magnetico nel suo sguardo. Ammaliata, Diana lo seguì fino a una piccola strada nascosta. Lì, lui si voltò e le sorrise. - Benvenuta. - la salutò.
La giovane sentì la propria mente vuota e confusa. - Chi siete? - riuscì a chiedere a malapena.
Lui le si avvicinò e, senza che lei riuscisse a opporsi, le cinse la vita con un braccio. - Uno spirito, un fantasma... Forse solo uno scherzo...
Diana batté le ciglia e si ritrovò di fronte un'altra se stessa. Non si accorse che stava pian piano svanendo, diventando invisibile come un antico spettro.
- Io sono Venezia, bambina, e il mio spirito cattura coloro che si in me desiderano smarrirsi.  



Pubblicato da Unknown alle 16:42  

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