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365 racconti per 365 giorni

Una sfida con me stessa, un racconto da scrivere ogni giorno per divertire e divertirmi.

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365 Stories from my Head

Corsa al limite

mercoledì 30 gennaio 2013

Buonsalve amici! Questo racconto mi è venuto in mente pensando alle corse automoblistiche. Non so nemmeno perché mi è venuto in mente l’argomento… mmm… la mia mente mi gioca strani scherzi…


Corsa al limite
(racconto n.152)

Le luci della città sembravano solo dei lampi dorati dai finestrini della macchina. Concentrato com'era sulla guida, Robert le guardava a malapena. La sua mente era tutta lì, su quella striscia d'asfalto che aveva davanti, sulla strada che come un serpente si snodava di fronte ai suoi occhi.
Il conta chilometri segnava inesorabilmente l'aumento della velocità e con essa dell'adrenalina nel suo corpo. Robert viveva per quello, per quelle corse clandestine dove tutto si riduceva a pochi minuti di assoluta perfezione.
Le sue mani, strette sul volante, erano sbiancate, ma a lui non importava. In quel momento lui era davvero consapevole di ciò che lo circondava.
Era lui ad avere il controllo e niente avrebbe potuto fermarlo. All'improvviso un rombo gli fece distogliere appena gli occhi dalla strada. Imprecò tornando subito a concentrarsi sulla guida. Uno dei suoi avversari lo stava per raggiungere.
Era certo di aver messo sufficiente distanza tra di loro, ma quel bastardo stava tentando di recuperare. Doveva fare qualcosa.
Premette il piede ancora di più sull'acceleratore e per un attimo ebbe un fremito nel sentire il rombo del motore. Le sue labbra si piegarono in un sorriso soddisfatto.
La sua bambina non lo avrebbe deluso. Non lo aveva mai deluso prima e non avrebbe cominciato proprio quella sera.
Un attimo dopo però il suo avversario gli fu accanto e le due vetture raggiunsero quasi contemporaneamente una pericolosa curva a gomito. Robert non era affatto intimorito. Sapeva come gestire la situazione.
Il suo rivale però no. Una manovra sbagliata e Robert sentì il rumore delle macchine che si toccavano poi, all'improvviso,  la sua vettura iniziò a sbandare.
Dopo un brusco testacoda, fu costretto a fermarsi. Riuscì ad alzare la testa appena in tempo per vedere due abbaglianti venirgli addosso.
Sapeva che quel momento sarebbe potuto arrivare, ma non ci aveva mai creduto sul serio.
L'ultima cosa che sentì dopo il terrore fu un violento impatto, il dolore improvviso delle lamiere che gli entravano nella carne poi l'inevitabile nulla.


Pubblicato da Unknown alle 13:27  

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