Buonsalve! Visto che in questi giorni sono stata buona oggi ho
deciso di far scorrere un po’
di sangue…
nel racconto ovviamente ^,.,^
Una mente deviata
(racconto n.288)
Marcus aveva sempre detestato la gente. Non la sopportava per
la sua ipocrisia, la sua arroganza e l'ottusità con cui vivevano le loro patetiche
esistenze.
Spesso si era ritrovato a passare per le vie del centro
immaginando le persone attorno a lui con la gola squarciata e i volti sfregiati
da cocci di vetro che gli uscivano dalla carne.
Ogni volta che veniva preso da quelle sue fantasie si
ritrovava a sorridere mentre un brivido di eccitazione gli attraversava il
corpo.
C'era solo una persona che Marcus non odiava: la sua dolce
vicina Lana. Per lui, lei era come un angelo, un'eccezione in quel mondo marcio
fatto di viscidi vermi striscianti.
L'amava e la venerava come una Dea in terra e approfittava di
ogni scusa per poter andare a parlarle. La sua gentilezza e la sua dolcezza lo
facevano ben sperare. Di sicuro anche lei doveva essersi accorta di lui, di
quanto fosse diverso dalla feccia che li circondava. Una mattina suonò alla sua porta con
l'ennesima scusa. Rimase a dir poco sconvolto quando si ritrovò davanti un uomo in
mutande con l'aria scompigliata e assonnata.
- Ha bisogno di qualcosa? - gli chiese, ma Marcus non rispose.
Con gli occhi sgranati, si girò
e tornò
nel suo appartamento.
Si ripresentò
poco dopo a casa della ragazza e quando lui aprì di nuovo la porta gli piantò un coltello da cucina
nel petto.
L'uomo barcollò
e Marcus si fece avanti affondandogli il
coltello in gola più
e più
volte.
All'improvviso le urla di Lana lo scossero. Alzò la testa verso di lei e
una lacrima gli rigò
il viso. - Tu... Tu eri pura... Bellissima... Perché hai lascito che lui ti
toccasse? Perché
ti sei sporcata con un verme del genere?
Lana iniziò
a terrorizzata.
Marcus avanzò
verso di lei, il coltello ancora stretto in mano. - Mi sbagliavo su di te. Mi
sono sempre sbagliato.
Non le diede nemmeno il tempo di urlare. Si avventò su di lei, atterrandola e iniziando
colpirla, a tagliare e a strapparne la carne fino a quando non fu completamente
ricoperto del suo sangue.
Si alzò
lentamente e rimase a guardare il corpo della donna con disgusto. Lei era
uguale a tutti gli altri: una piaga che come tale andava debellata.
1 commenti:
bello e sanguinolento! ma come si può non pensare che tu sia non sia buona... a fare una strage?!
<3
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