Buonsalve!
Ho scritto questo racconto perché… beh… è il racconto numero 300! XD
Il disonore di uno spartano
(racconto n.300)
Combattere.
Astinos era stato cresciuto per questo, per
essere il più forte e trionfare o morire in battaglia. Fin da piccolo
era stato addestrato, aveva sudato e sputato sangue per essere all’altezza, per
poter diventare un vero uomo, un vero Spartano. Aveva irrobustito il suo
corpo, sviluppato tanto i muscoli quanto
la sua intelligenza e imparato a combattere al fianco dei suoi compagni come se
avessero un solo corpo e una sola mente.
Era sempre stato convinto che tutta la sua vita si sarebbe fondata su
quello, che avrebbe dedicato tutta la sua esistenza alla guerra.
Un giorno si
trovava immerso nell’eccitazione di una battaglia, euforico mentre con la sua
lancia mieteva cadaveri per soddisfare la propria sete di sangue. All’improvviso
però si bloccò.
Davanti a
lui infatti c’erano le donne più belle che lui avesse mai visto. Vestite solo
con pochi veli semitrasparenti, ognuna di loro aveva corpi formosi e labbra che
sembravano aspettare solo di essere baciate. Attorno a lui la battaglia
continuava a imperversare, il sangue scorreva a fiumi e i suoi compagni
invocavano il suo nome per poter riformare la falange.
Astinos
mosse appena gli occhi verso di loro poi tornò a concentrarsi sulle splendide
donne davanti a lui che lo fissavano con sguardi languidi e seducenti. Cercò di
concentrarsi, di far riaffiorare ciò che lo aveva sempre spinto a mettere
l’arte della guerra prima di tutto.
All’improvviso
una delle ragazze si avvicinò e lo prese per mano accompagnandolo in mezzo alle
altre. Lo Spartano rivolse un ultimo sguardo ai suoi compagni poi, con una scrollata di spalle, tornò a
concentrarsi sulle splendide donne attorno a lui. Le accarezzò, toccando i loro
corpi morbidi, godendo del loro calore finché all’improvviso una fitta di
dolore al ventre non lo fece sussultare. Sconvolto, guardò la lama affondata
nella sua carne e il sorriso della donna che lo aveva trafitto. In un attimo
tutte le altre le furono addosso, colpendolo e straziandolo, ridendo del suo
dolore e della sua agonia. Una lacrima
gli rigò il volto nel rendersi conto che sarebbe morto così, nella vergogna e
nel disonore di aver tradito se stesso per dato retta alle sue parti basse.
1 commenti:
ehm questo a Sparta doveva fare un lavoro di tipo interinale, con contratto a termine... bel racconto, davvero! :D
caustico e abrasivo :D
<3 <3 <3 <3 <3 <3 <3
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