Buonsalve! Visto che non sto tanto bene e che in questi due giorni ho minacciato spesso il mio ragazzo di contagiarlo, ho deciso di scrivere un racconto su una bambina infetta mooolto speciale. Buona lettura!
Infetta
(racconto n.285)
Elena era una bambina infetta. Fin da quando aveva sei anni anni viveva in una camera sigillata e isolata dal resto della comunità. Passava la maggior parte del suo tempo da sola, guardando filmati e studiando tutto ciò che, dicevano, avrebbe potuto aiutarla a risolvere il suo problema. L'unico contatto umano che aveva era quello con le infermiere che, una volta al giorno, entravano a ritirare la biancheria sporca e a portarle il poco cibo che doveva farsi bastare per tutta la giornata.
A causa della sua malattia altamente contagiosa però a nessuna delle donne era permesso recarsi nella stanza per più di due giorni di seguito né rivolgerle in alcun modo la parola.
Era questa imposizione a far soffrire particolarmente Elena.
Vedere quelle infermiere, provare a parlare loro e ricevere in cambio solo una gelida indifferenza era straziante e non faceva che aggravare le sue condizioni.
Un giorno però accadde un imprevisto nel suo sistema di sorveglianza: una ragazza, per coprire il turno di una collega, si recò nella stanza della piccola anche per i due giorni successivi al suo turno regolare.
Fu proprio il terzo giorno che la malattia le venne trasmessa. Appena la rivide infatti, Elena le sorrise entusiasta e le corse incontro. La ragazza cominciò a sentirsi strana. Fece molto fatica a ignorare prima la gioia poi le lacrime della bambina.
Il quarto giorno non ci riuscì affatto.
Quando la ragazza stava per uscire, Elena vide con meraviglia una lacrima rigarle una guancia e capì di averla infettata.
Aveva risvegliato in lei le pericolose emozioni da tempo bandite nel loro mondo.
Nella loro realtà infatti non c'era posto per la gioia né per il pianto o la rabbia. C'erano solo l'obbedienza e la repressione di tutto ciò che poteva rendere deboli o ribelli. Ogni tanto però nasceva qualcuno come Elena, qualcuno immune ai programmi di controllo delle emozioni e allora quella che veniva chiamata "la malattia" tornava a manifestarsi risvegliando la parte più umana di un mondo in preda al controllo.
1 commenti:
Il dionisiaco vince sempre :D
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