Buonsalve!
Un racconto ispirato alla frase “non può piovere per sempre” e scritto pensando
a quanto sia facile nascondersi su internet e vivere una vita virtuale, una realtà in cui in
fondo niente può ferirti o toccarti davvero perché non sei tu a metterti
davvero in gioco, ma solo un avatar che può essere più o meno realistico.
Non può piovere su internet
(racconto n.294)
Sara passava
gran parte del suo tempo su internet. All’inizio ci andava solo la sera,
frequentando chat o giocando e condividendo post su facebook. Col tempo aveva iniziato ad andarci anche il
pomeriggio e in ogni momento libero che aveva.
Quando si
isolava nel suo mondo virtuale si sentiva felice, lontana dall’ipocrisia di chi
la circondava e soprattutto da quelle insicurezze che ogni giorno la
tormentavano, facendola sempre sentire angosciata e inadeguata. Lei sapeva di
non essere bella, di essere insulsa e lentigginosa, con un cespuglio incolto al
posto dei capelli e un fisico gracile, piatto come quello di una ragazzina e
per niente attraente.
Su internet
però poteva essere quello che voleva. Poteva diventare una bellissima
trentenne con curve morbide e capelli setosi o una neo laureata acuta e
intelligente. Poteva parlare liberamente con diversi ragazzi senza sentirsi
impacciata o preoccuparsi di fare brutta figura. Le piaceva essere quello che voleva
senza riserve così come le piacevano i complimenti che riceveva da tutti quelli
con cui le capitava di flirtare. Un giorno però conobbe su internet Roberto, un
ragazzo che l’affascinò fin dalla prima chiacchierata. Era intelligente,
simpatico e interessante, una persona con la quale parlava davvero moto bene e
con cui si sentiva davvero in sintonia. Dopo diverse settimane passate a
chattare, lui le chiese un vero appuntamento. Sara venne presa dal panico. Gli
aveva mandato una foto ritoccata e questo voleva dire che avrebbe dovuto dirgli
che lo aveva ingannato. Per una volta però decise di affrontare la situazione e
di presentarsi all’appuntamento. In fondo era una persona intelligente che
sembrava non badare troppo alle apparenze. Quando la vide, però, Roberto fece
un’espressione strana, quasi schifata e Sara capì di essersi sbagliata su di
lui. La sua sicurezza svanì in un attimo. Impacciata e intimorita, quando
arrivò quasi a ustionarlo con il caffè fuggì via in preda alle lacrime. Non
contattò più Roberto né lui le scrisse più una mail. Ben le stava. Si era
esposta nel mondo vero e come sempre aveva finito con lo stare male. Su
internet era meglio, nessuno poteva ferirla lì né accadevano cose brutte che
potevano renderla triste o farla soffrire. Internet era un mondo in cui potersi
nascondere, un mondo nel quale era possibile non vedere mai la pioggia.
1 commenti:
Bellissimo e assolutamente vero... anche io su FB posso essere un ragazzo bello intelligente e pieno di donne e milioni. Ma è la dura realtà quella che ci deve spronare a dare il meglio di noi stessi, magari a cambiarla, impegnandoci con tutto il nostro essere.
Difficile, verissimo.
Ma cosa può valere di più, che perdere la propria esistenza non vivendo? :D :D :D
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