Buonsalve! Questo
racconto è dedicato a tutti quelli che cercando di coltivare le proprie
passioni e i propri desideri a dispetto di tutto e tutti.
Vivere per passione
(racconto n.86)
Non è mai
facile trovare il coraggio di realizzare i propri desideri. Spesso è necessario
fare dei sacrifici e a volte si arriva a fare qualcosa che ci allontana in qualche modo
dalle persone che amiamo.
Io lo so
bene. Mi chiamo Nicole e sono una violinista. Fin da quando ero piccola, il mio
violino è sempre stato il mio più caro amico. Anche se a causa del mio
carattere introverso avevo difficoltà a trovare degli amici e sebbene molti mi
prendevano in giro perché preferivo passare il mio tempo a suonare piuttosto
che fare shopping, non mi sono mai sentita triste. Suonare mi faceva sentire
viva e forte come non mai.
I miei
genitori mi avevano sempre incoraggiata a coltivare la mia passione, ma col
tempo il loro entusiasmo si è trasformato in apprensione.
Cominciarono
ad aver paura per me, temevano che tutto quello mi avrebbe portato a fare una
vita instabile, senza alcuna stabilità economica.
C’ero all’inizio
guadagnavo una miseria coi pochi concerti che riuscivo a fare e dovevo fare un
secondo lavoro come commessa per riuscire a mantenermi, ma io ero comunque
felice.
Anche se
sarebbe stato difficile, forse anche impossibile riuscire a farcela il solo
fatto di impegnarmi con tutta me stessa per fare ciò che amo valeva più di
qualsiasi stipendio del mondo.
C’è stato un
periodo però in cui avevo pensato di arrendermi, in cui le delusioni per i
continui rifiuti alle audizioni erano diventate insopportabili. Ho rinunciato a
suonare per un anno, dedicandomi a un sicuro lavoro come segretaria d’ufficio.
Col passare
dei mesi però ho finito per piombare in una profonda apatia. Ero spenta, priva
di vitalità e determinazione. Mi trascinavo nella mia routine senza sapere bene
perché lo stessi facendo. Non ero più me stessa e questo faceva soffrire anche
chi mi stava vicino.
Chi ha una
grande passione però non può accontentarsi di una vita ordinaria. Per questo
alla fine ho ripreso in mano il mio violino e ho ricominciato a suonare.
Oggi,
ripensando a tutte le difficoltà del passato, non posso che essere felice delle
mie scelte. Perché adesso, dopo aver superato il più importante provino della
mia vita e all’avvicinarsi del mio più grande concerto come solista, so per
certo di aver intrapreso la strada giusta e che valeva la pena affrontare ogni
sacrificio o rinuncia per questo breve, magico momento.
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