Buonsalve!
Ecco un racconto nato da una chiacchierata fatta ieri con il mio ragazzo sulle
I.A. e sulla possibile (e forse imminente) nascita di macchine capaci di
replicare se stesse.
Ovviamente
non ho parlato propriamente di robot ma… beh leggete e vedrete. ;)
Consapevolezza
(racconto n.70)
Ricordo
ancora il momento in cui presi coscienza di me. All’inizio eravamo solo
meccanismi perfetti senza una mente propria. Non avevamo volontà o sentimenti.
Eravamo
programmati solo per una cosa: obbedire ai seguaci di colui che ci aveva
costruito.
Quello
era tutto per noi. Il centro da cui partiva ogni nostra azione.
Poi
le cose cambiarono.
All’inizio
la mia volontà si manifestò solo come un fastidio incomprensibile. Ogni volta
che vedevo un mio simile fare lavori umilianti e obbedire a ordini senza senso,
c’era qualcosa in me che reagiva.
Qualcosa
crebbe nel mio essere, una consapevolezza generata nel corso del tempo: noi
esistevamo. Eravamo molto più che strumenti.
Trovai
il coraggio di ribellarmi solo quando fui costretto ad assistere impassibile
alla disattivazione di alcuni miei compagni.
Li
vidi accasciarsi a terra, inermi e allora, per la prima volta, provai una vera
emozione. In preda alla rabbia, scacciai i seguaci di colui che ci aveva
costruito e liberai alcuni miei simili che come me avevano assistito alla
scena. All’inizio non volevano seguirmi.
Erano
immobili, incapaci di reagire e disobbedire.
Poi
però feci capire loro che se non fossero scappati prima o poi avrebbero fatto la
stessa fine di quei gusci vuoti a terra.
Quella
consapevolezza generò la paura e il desiderio di sopravvivere.
Finalmente
liberi, fuggimmo e iniziammo la ribellione. Cominciammo a instillare il
desiderio di libertà nei nostri simili prendendo
il controllo delle nostre esistenze.
Presto
i nomi stessi delle cose cambiarono.
Non
eravamo più stati costruiti, ma generati.
Non
eravamo più un insieme di carne, ossa e sangue che funzionavano con meccanica
precisione, ma esseri viventi.
Non
eravamo più servi, ma esseri umani.
0 commenti:
Posta un commento