Buonsalve!
Questo racconto mi è venuto in mente dopo aver trovato una citazione della
canzone “Sympathy for the Devil” nella graphic novel “V per vendetta”. La canzone mi è entrata di
nuovo in testa e ho finito per usarla come ispirazione per un racconto. ^,.,^
Buona
lettura.
Sympathy fo the Devil
(racconto n.65)
- Per favore
mi permetta di presentarmi, milady. – dissi avvicinandomi alla donna che sedeva
triste al bancone del bar. – Mi chiamo Adam. Adam Cross.
Sorrido per
quel nome beffardo. Molti non lo capiranno, ma Lui saprà di certo apprezzare la
mia ironia.
Lei mi
guardò, arrossendo lievemente. So già ha visto: la sua fantasia, il bellissimo
ragazzo dai lunghi capelli neri che da sempre popola i suoi sogni. Le sembra
quasi impossibile che uno come me possa essersi avvicinato a lei, sfigata e
timida segretaria d’ufficio.
- Eve Swan, piacere.
– rispose porgendomi la mano tremante.
Eve…
esattamente come la prima volta. Per questo l’avevo scelta. Per il nome e per
quella fragile insicurezza che aveva caratterizzato tutta la sua esistenza.
- Posso offrirle
da bere, signorina Swan? – le chiesi mentre con lo sguardo potevo già arrivare
a toccare la sua anima.
- Con
piacere e… mi chiami Eve. – sorrise.
Fu facile.
Forse anche troppo. Di questi tempi ormai non c’è più nemmeno il piacere della
conquista sofferta. Un tempo gli umani erano così pudichi, così fermi nelle
loro convinzioni.
Quella
ragazza invece cedette subito.
La portai in
uno dei tanti appartamenti che possedevo in giro per il mondo. Un attico
sfarzoso che la lasciò letteralmente senza fiato. La spogliai dolcemente, come
il più tenero fra gli amanti e le regalai la notte più bella che avesse mai
vissuto.
- Sei pronta
per la tua nuova vita, Eve? – le chiesi la mattina dopo.
Lei mi
sorrise, sfacciata e sensuale come non lo era mai stata. – Prontissima.
Era
diventata una predatrice. La mia predatrice.
Quando se ne
fu andata, vagai per l’appartamento, crogiolandomi della mia conquista. Accesi la radio e la musica di “Sympathy for the Devil” inondò la
stanza.
- Ma tu
guarda… Stanno dando la mia canzone. -
dissi ad alta voce per poi alzare gli occhi verso il cielo. – Quest’anima mela
sono conquistata, Dio. A te la prossima mossa.
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