Buonsalve!
Questo racconto è per una mia carissima amica con l'augurio che possa trovare una persona capace di darle la felicità che merita. ^,.,^
Il coraggio di amare
(racconto n.88)
Se c’era
qualcosa che Tiziana non riusciva in alcun modo a capire erano gli uomini.
Insomma dicono sempre che sono le donne a essere complicate, ma a volte anche loro
sanno essere un vero e proprio mistero. Mich era sicuramente un esempio
lampante dell’idiozia maschile.
Si vedevano
tutti i giorni nel grande magazzino in cui entrambi lavoravano eppure
continuava a lanciargli messaggi contraddittori che lei non riusciva a interpretare.
Le uniche cose che sapeva con certezza erano che a lei Mich interessava
parecchio e che lui infondo non era poi così indifferente. I suoi continui
attacchi di gelosia, le sue frecciatine e gli ammiccamenti dovevano pur voler
dire qualcosa. Peccato che poi facesse finta di niente ogni volta che lei
cercava di fargli capire il suo interesse.
Certo sarebbe stato più facile chiedergli se
fosse in qualche modo interessato, ma la sua insicurezza a volte le giocava
davvero dei brutti scherzi.
Avrebbe
potuto rispondere a tono a un fornitore in qualsiasi momento e di solito
tendeva sempre ad avere la meglio nelle discussioni, ma quando si trattava di
faccende sentimentali… beh tutta la sua sfrontatezza finiva puntualmente nel
cesso. Non che si facesse mettere i piedi in testa da Mich, anzi. Quando si
trattava di lavoro non si faceva certo problemi a rispondergli e, perché no, a
lanciargli qualche frecciatina maliziosa. Con la speranza che magari un giorno
lui si svegliasse.
Le giornate comunque
passavano sempre in maniera piuttosto divertente. Tra loro si era creata una bella complicità cosa di cui non poteva
certo lamentarsi.
Un giorno
però accadde qualcosa che le fece capire che forse le sue non erano solo
fantasie. Si trovava in magazzino a controllare della merce appena arrivata
quando un’idiota perse il controllo di un muletto le vemme addosso a velocità
elevata.
Lei,
impegnata com’era, non si accorse di niente finché non sentì qualcuno
afferrarla e spingerla via.
In un attimo
si ritrovò schiacciata contro degli scaffali con dei pacchi che cadevano da
ogni parte e Mich che cercava di proteggerla.
Quando la
confusione cessò e dopo aver lanciato uno sguardo spaventato al muletto poco
distante, alzò gli occhi e vide il volto di lui a pochi centimetri dal suo. Si
senti avvampare nel sentire il suo respiro così vicino e il suo corpo premuto
contro il proprio, ma alla fine riuscì a sorridergli ringraziandolo.
Lui sorrise
a sua volta, un sorriso che valeva più di qualsiasi parola. Forse non aveva
sperato in vano, forse poteva esserci davvero qualcosa di speciale tra loro.
E anche se
anche si stava solo illudendo, avrebbe comunque provato a fare un passo avanti perché
nel momento in cui i loro sguardi si erano incrociati aveva capito che avrebbe potuto
accettare un rifiuto, ma non il rimpianto di non aver mai provato ad amare.
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