Buonsalve
amici!
Questo
racconto è nato do aver ascoltato di nuovo dopo tanto tempo la canzone “Mary”
dei Gemelli Diversi. Non voglio dilungarmi a parlare del tema trattato di
sicuro molto delicato. Lascio che siate voi a leggere e, se volete, commentare.
Dolore e cambiamento
(racconto n.63)
Guardando
il sole che tramontava all’orizzonte, Vivian non poté fare a meno di ricordare
il passato e i giorni orribili della sua infanzia.
Aveva
solo dodici anni quando il suo incubo era cominciato e suo padre, violento e
alcolizzato, aveva iniziato a osservarla con quello sguardo disgustoso e perverso
che non nascondeva niente dei suoi pensieri osceni.
Poi
i pensieri divennero azioni. Ogni notte, Vivian si rannicchiava nel letto
sperando di non sentire la porta aprirsi, di non dover più sopportare l’orribile
sensazione di avere addosso le sue mani unte o il suo fiato fetido.
Non
c’era un momento in cui non avesse paura, in cui non si sentisse come una
bambola fatta a pezzi dalle mani che avrebbero invece dovuto proteggerla.
Fu
a sedici anni che trovò la forza di ribellarsi. Non seppe spiegare cosa le
scattò quella notte quando lui s’intrufolò nella sua stanza. Ultimamente veniva
trovarla quasi ogni notte e si era fatto più violento e brutale.
Per
questo, quando si avvicinò, Vivian reagì per la prima volta. Afferrò la lampada
che aveva sul comodino e lo colpì alla tempia con violenza.
Suo
padre cadde a terra, privo di sensi.
Lei
rimase per un attimo a fissarlo. Avrebbe potuto far finire tutto. Sarebbe
bastato colpirlo ancora e ancora e quel volto non sarebbe più venuto a
tormentarla nei suoi incubi.
Strinse
forte la lampada e sollevò il braccio.
Tutto
quello doveva finire.
Guardando
il tramonto, Vivian ripensò con gratitudine a quella notte. Le cose sarebbero
potute andare in maniera molto diversa per lei se avesse preso un’altra
decisione.
-
Mamma, vieni! – la chiamò una voce. – Sta per iniziare!
La
donna sorrise e per un attimo ripensò al momento in cui stava per uccidere suo
padre. Esitante, aveva abbassato il braccio. Non gli avrebbe permesso di
rovinarle ancora la vita.
Prima
che rinvenisse, mise di corsa gli abiti in un piccolo zaino e racimolò i pochi
soldi che aveva.
Quando
uscì di casa ebbe inizio la sua nuova vita.
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