Buoooooooooooooooonsalve!
Ecco qui un racconto scritto pensando a tutte quelle storie che si racconto ai
bambini per spaventarli e farli star buoni. Una versione di queste storie un po’
ritoccata dove i “mostri” sono proprio gli esseri umani.
I racconti di mamma orco
(racconto n.80)
I
genitori spesso sottovalutano le storie che raccontano ai propri figli. Non si
rendono conto che a volte possono davvero terrorizzarli a morte.
Io
ad esempio ho ancora paura dei mostri di cui mi parlava mia madre quando ero
solo un piccolo orco che ancora non aveva addosso che un leggero olezzo di
palude.
Quando
mi mettevo a letto, sul mio comodo materasso di fango, lei mi raccontava sempre
orribili storie su queste creature.
Mi
diceva che vivevano in città enormi che, salvo rare eccezioni, venivano pulite
periodicamente e che la spazzatura veniva riposta in appositi contenitori per
essere poi portata via dalle case e dai giardini. Raccontava anche che questi
esseri si toglievano il fango dai vestiti e che non solo si lavavano, ma che usavano
mettersi addosso anche orribili profumi per nascondere i loro odori naturali.
Capirete che già di per sé tutto questo sarebbe stato sufficiente a spaventare
qualsiasi piccolo orco amante del fetore quotidiano, ma i racconti di mia madre
non si limitavano a quello.
Sembrava
ci provasse gusto a raccontarmi di come questi mostri dessero la caccia a noi
orchi nei tempi antichi.
Pare
avessero delle armi magiche capaci di sputare fuoco e tuoni che potevano
uccidere uno di noi con un solo colpo o che, quando non volevano eliminarci
immediatamente, si divertivano a infilzarci con lunghi forconi o spade
arrugginite per poi lasciare che i loro animali domestici ci finissero. Questi racconti mi terrorizzavano
a morte e mia madre ovviamente li usava per farmi star buono.
Quando
non volevo farmi il mio bagno quotidiano nel fango, ad esempio, mi minacciava
dicendomi che, se non facevo il bravo, avrebbe chiamato l’umano cattivo per
farmi infilzare con un forcone. Non ho mai dimenticato la fifa provata in quei
momenti.
Per
questo ho deciso che non racconterò mai a mio figlio storie come queste. Per un
orco la propria palude deve essere un posto fetido e sicuro non un luogo di
mostri dalla pelle rosa e profumata.
0 commenti:
Posta un commento