Buonsalve! Ho creato questa
storia due sere fa, chiacchierando al telefono. Ho deciso di scriverla per
dimostrare alla persona a cui l’ho raccontata di essere abbastanza assurda da
avere il coraggio di pubblicarla sul blog. XD
Il desiderio del forno
(racconto n.75)
C’era una volta un forno che
lavorava nella cucina di una mensa scolastica.
Ogni giorno era costretto ad
avere a che fare con carne stoppacciosa che emanava un odore rancido e nauseabondo
e che gli gocciolava addosso una tale quantità di grasso da fargli provare l’irrefrenabile
desiderio di rompersi per poter finalmente porre fine a quelle unte torture.
Il povero forno aveva un desiderio
irrealizzabile: avrebbe tanto voluto diventare una lavatrice.
Desiderava infatti smetterla con gli
insopportabili odori della cucina e lasciarsi avvolgere dal profumo dell’ammorbidente
e dei panni appena lavati.
Amava l’idea di poter trasformare
un vestito sporco in un capo morbido e profumato, capace di poter strappare un
sorriso a chiunque l’avrebbe poi indossato.
Purtroppo però era costretto a
essere se stesso, imprigionato in quella lurida cucina dove due grassone con
più baffi che voglia di cucinare servivano le loro sbobbe a studentelli che avrebbero
ingurgitato anche dei sassi senza battere ciglio.
Avvilito per il suo sogno
impossibile, continuò a cucinare schifezze finché un giorno non accadde
qualcosa che non avrebbe mai immaginato: la cucina della mensa venne
ristrutturata e lui venduto per pochi spicci.
Aveva paura di scoprire chi
sarebbe stato il suo nuovo padrone. Temeva che, con la fortuna che aveva,
avrebbe finito col cadere in mani ben peggiori di quelle delle cuoche della
mensa.
Con sua grande sorpresa, venne
portato nel negozio di un piccolo panettiere che, a quanto sembrava, non aveva
abbastanza soldi per potersi permettere un forno nuovo.
Appena si mise al lavoro venne
avvolto dal buonissimo aroma del pane al quale seguì quello di focacce, biscotti,
dolci, pizze… Ogni profumo era per lui una nuova scoperta che lo spingeva a
dare il meglio di sé.
Negli anni successivi, produsse
così tante prelibatezze da rendere il suo padrone uno dei più famosi panettieri
della zona. Ogni giorno lavorava felice, consapevole che in fondo non era poi
così male essere un forno.
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