Buonsalve! Questo racconto l'ho pensato ieri sera al pub, provando a immaginare le storie delle persone sedute ai tavoli attorno a me. Buona lettura!
Vite da pub
(racconto n.163)
Lavorare in un pub é davvero fantastico. É un lavoro che adoro e che, per quanto difficile ed estremamente faticoso, mi permette di entrare in contatto con un'incredibile varietà di persone. Una volta ad esempio ho visto un gruppo di quattro ragazze che si erano ritrovate dopo tanto tempo. Passando accanto il loro tavolo o servendo loro le birre captai frammenti di discorsi che mi fecero subito venir voglia di creare una storia attorno alle loro figure.
Mi immaginai che fossero quattro amiche che si conoscevano dalle elementari ed erano legate da una bellissima amicizia. Una di loro però si era dovuta trasferire a causa dei genitori troppo egoisti per pensare a lei. Alla fine però era riuscita a tornare in città e si era riunita alle sue amiche. Quella sera era la prima volta dopo anni che si rivedevano.
Era quello che adoravo del mio lavoro, il poter immaginare le vite di chi avevo modo di osservare.
Una sera vidi una coppia di ventenni. Lei aveva lo sguardo perso nel vuoto. Stavo provando immaginare quale incredibile segreto lei gli stesse nascondendo quando arrivò un uomo. Era bellissimo, con gli occhi luminosi e lo sguardo acuto.
Si sedette a un tavolo appartato e mi chiamò con un cenno della mano.
- Buonasera. Cosa posso portale?
Ordinò un whisky, un'ottima marca devo ammettere. Magari era un ricco uomo d'affari o un nobile decaduto che aveva ricevuto un'educazione di altri tempi e amava il whisky perché gli ricordava la sua passata ricchezza.
Passò tutta la sera da solo, bevendo piccoli sorsi dal bicchiere di vetro.
Quando se ne andò, per la prima volta in vita mia rimpiansi di non sapere niente di lui. Per tutto il giorno successivo non riuscii a togliermelo dalla testa. Non sapevo perché, ma avevo la sensazione di aver perso un'occasione importante. Sentii un tuffo al cuore quando lo vidi riapparire la sera successiva.
Appena si sedette, deglutii e mi feci avanti. Forse era arrivato il momento di creare una storia anche per me.
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