Buonsalve! Questo racconto è per Emanuele G. assiduo lettore di
questo blog che ringrazio di cuore per il suo affetto e il suo sostegno.
Emanuele amava davvero molto i libri. Leggere per lui era
un'emozione continua, la scoperta di mondi e avventure capaci di trascinarlo al
di là
della vita stessa.
La sua passione era nata fin dal momento in cui aveva aperto il
suo primo romanzo. Un giorno però accadde qualcosa che non avrebbe mai
immaginato. Aveva messo le mani sull'ultimo racconto di un'autrice che seguiva
ormai da un po' di tempo e aveva iniziato a leggere con la curiosità che lo
travolgeva ogni volta che si lasciava travolgere da una nuova storia. Qualcosa però non andava. Ogni dettaglio
della stanza in cui si svolgeva il racconto, dai quadri alle pareti alla
libreria piena di volumi, sembravano identici a quella in cui si trovava lui.
Deglutì
e andò
avanti a leggere. All’improvviso,
nella storia, una figura scivolò
all'interno dalla finestra aperta, strisciando nell'ombra come se ne facesse
parte.
Emanuele sentì
un brivido lungo la schiena. Scosse la testa, ripetendosi che non doveva fari
suggestionare in quel modo. Per quanto fosse scritto bene quello era solo un
racconto e non poteva in nessun modo parlare di lui. Giusto per star più tranquillo però si alzò e prese una pesante
statuetta di world of warcraft che teneva su una mensola. La tenne vicino,
pronto a usarla in caso di necessità.
Riprese a leggere e deglutì
a vuoto quando il protagonista si alzò
per prendere un oggetto contundente da una mensola.
Intanto, nel racconto, l'ombra si faceva sempre più vicina. Sogghignò, scoprendo una fila di
zanne che sembravano brillare nel buio e protese verso il protagonista gli
artigli affilati.
In un primo momento, Emanuele sentì il terrore farsi strada
verso di lui, ma qualcosa lo fece scattare. Se quella doveva essere la sua
avventura allora l'avrebbe affrontata.
Afferrò
la statuetta e si rivoltò
colpendo l'oscurità
alle sue spalle. Ci fu un tonfo e un grido agghiacciante poi ciò che aveva colpito,
qualsiasi cosa fosse, si lanciò
verso la finestra fuggendo nella notte. Emanuele fece un respiro profondo e
guardò
la statuetta incrinata sulla quale spiccava una macchia di liquido nero simile
a sangue.
La lasciò cadere e barcollò sulle gambe per un momento per poi
sorridere spaventato, ma allo stesso tempo entusiasta. Era quello che amava
della lettura: a volte non si limitava a farti scoprire un'avventura. Te la
faceva vivere.
0 commenti:
Posta un commento