Buonsalve! Ho scritto questo racconto pensando a come vedono
il mondo le statuine all’interno
delle sfere di vetro. Non deve essere una vita molto divertente. Buona lettura!
Amile era una fata con maestose ali d'argento e uno splendido
abito di raso blue. Per quanto potesse essere bella però era anche davvero molto
triste. Amile infatti viveva all'interno di una sfera di vetro, sola e isolata
da tutti.
L'unica cosa che poteva fare era guardare ciò che accadeva nella
stanza, osservare le vite di quelli che vi entravano senza poter averne una
propria. Il suo più
grande desiderio era poter volare, vivere delle vere emozioni e... innamorarsi.
Spesso le capitava di ascoltare la ragazza che dormiva parlare
al telefono col suo ragazzo.
La vedeva illuminarsi, sorridere ed emozionarsi come a lei non
era mai capitato. La invidiava e molto.
Una sera la ragazza portò
il ragazzo nella stanza. Si scambiarono sulla porta un bacio lungo e profondo.
Lui era davvero bello e i suoi occhi brillavano proprio come quelli della
giovane. Per Amile fu un tormento guardarli prima parlare e ridere insieme poi
baciarsi e amarsi con una passione e un amore che permeavano la stanza.
La fata pianse una lacrima di cristallo e piegò le ali nascondendosi
all'interno di esse. Non voleva vedere più
niente di ciò
che la circondava. A che serviva osservare ciò che non avrebbe mai potuto avere?
Chiuse gli occhi e si addormentò senza rendersene conto. Quando si
svegliò
il ragazzo se n'era già
andato e la giovane aveva iniziato ad aggirarsi per la stanza radiosa.
All'improvviso le si avvicinò e la fissò per un attimo. – Quanto ti ho ricevuto
per regalo pensavo fossi inutile. –
le disse. - Adesso però
mi sembri la cosa più
bella del mondo.
In un attimo l'afferrò
e iniziò
a scuotere la sfera.
Amile urlò
e pianse chiedendosi come mai le toccasse sopportare anche quello.
Quando tutto si fermò
però
rimase a bocca aperta: una pioggia di scintille luminose danzavano attorno a
lei come piccole fiammelle mentre una dolce musica aleggiava nell'aria.
- Prometto che da oggi in po' farò suonare il tuo carillon
più
spesso. - aggiunse la ragazza riprendendo a girovagare per la stanza,
canticchiando la musica che ora avvolgeva ogni cosa.
Il viso di Amile si distese in un sorriso radioso. Aveva vissuto
per anni nel mondo isolato della sfera, ma solo in quel momento si rese conto
di quanto potesse essere bello.
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