Buonsalve! Ebbene sì
ieri sera mi sono vista Spartacus XD Buona lettura!
Marius amava vedere la propria lama grondare del sangue del
proprio avversario. Lui era nato per quello, per combattere nell'arena e
sfidare ogni volta i propri limiti guardando la morte in faccia.
Erano anni ormai che combatteva per il suo padrone e niente,
nemmeno la libertà
avrebbe potuto fargli desiderare di smettere.
Quando vedeva il sangue scorrere, l'eccitazione per lui era tale da
stordirlo. Ogni giorno non vedeva l'ora di riprovare quella sensazione nella
maniera più
intensa possibile.
Questa volta però
Il suo avversario avrebbe potuto offrirgli un’esperienza unica. Egli infatti aveva la
nomea di essere invincibile. Marius avrebbe battuto il migliore. Si sarebbe
lavato col suo sangue, avrebbe gridato alla folla che era lui il più grande.
Quando i cancelli si aprirono, entrò nell'arena consapevole
e sicuro. Strinse le proprie lame mentre osservava il suo avversario farsi
avanti. Aveva il corpo era coperto di cicatrici, chiaro segno di numerose
battaglie a cui era sopravvissuto.
Marius però
non aveva paura. Era pronto a qualsiasi esito. Il combattimento iniziò, violento e brutale.
Marius sentiva i muscoli delle braccia tendersi e dolergli a ogni colpo, a ogni
incrocio di lama.
Il sangue gli scorreva nelle vene come un fuoco caldo, i suoi
colpi si facevano sempre più
forti a ogni attacco.
All'improvviso notò
un varco, una falla nella difesa del nemico.
Il sorriso gli si dipinse sul volto senza che riuscisse a
contenerlo. Si preparò,
contrasse i muscoli. Un attimo e ci fu l'affondo.
Marius sgranò
gli occhi e abbassò
il capo. Non avrebbe mai pensato di poter provare una cosa simile, una tale fusione
di eccitazione e dolore.
Indietreggiò
e la lama nemica si sfilò
dal suo ventre. Mentre il suo sangue si riversava a terra, avvertì l'estasi assoluta.
Cadde nella sabbia, soddisfatto per aver realizzato il suo
ultimo desiderio: morire con onore nella gloria dell'arena.
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