Buonsalve! Il racconto di oggi è nato pensando alla pazzia a come si può manifestare e a come arriva a creare illusioni nella mente
di una persona…
sempre che di illusioni si tratti…
Insomma l’angelo
di Laura è
vero o è
solo il frutto della sua fragile mente? A voi la scelta.
La vita a volte sa essere una vera merda. Laura aveva
avuto molte occasioni per rendersi conto di quanto le cose possono essere
difficili e imprevedibili, quanto non sempre le cose vanno nel modo in cui
tutti definiscono “normale”. Fin da bambina aveva dovuto affrontare una madre
violenta che le rinfacciava di essere la causa dell'abbandono dell'uomo che
amava, che la picchiava e la umiliava lasciandola spesso senza cibo né cure.
Nonostante le botte e la paura, Laura non si era mai sentita colpevole. Non era
colpa sua altrimenti il suo angelo non sarebbe rimasto con lei. Aliel, così si
chiamava, era il suo più caro amico da quando aveva sei anni.
Ogni notte lui la rassicurava e l'incoraggiava dicendole che
presto sarebbero potuti volare via insieme, abbandonando quella casa e quella
vita.
Gli anni passarono, ma Aliel continuò a restarle accanto
sebbene non l'aiutasse in alcun modo se non con la sua presenza rassicurante.
Il giorno del suo diciassettesimo compleanno però, lui la svegliò nel cuore della notte.
- É
il momento. - le disse.
Laura si alzò
e si trascinò
fino alla cucina. Lì, lui le mise in mano un coltello e la guidò fino alla stanza della madre.
L'angelo le prese la mano e le trasmise la propria forza.
Laura colpì
e colpì,
affondando la lama più
e più
volte guidata da Aliel che rideva soddisfatto alle sue spalle.
In un attimo si ritrovò
zuppa di sangue a fissare il cadavere straziato della donna che le aveva
rovinato la vita.
- Ora dobbiamo andare. - disse l'angelo accarezzandole i
capelli. - Finalmente possiamo volare insieme.
La condusse così
fino alla terrazza continuando a ripeterle parole rassicuranti. In quel momento
Lara si sentì
serena come non lo era mai stata. Era libera. Finalmente era libera.
Arrivò
al cornicione della terrazza e guardò
verso il basso.
Per un attimo un capogiro la fece esitare. - Io...
- Andiamo piccola mia. - le sussurrò lui all'orecchio. - É il momento di volare.
E così, Laura volò. Si voltò verso l'angelo e spalancò le
braccia per poi lasciarsi andare con un sorriso. L'ultima cosa che vide fu l'immagine di Aliel svanire con un ghigno poi si schiantò al
suolo, riversa in una morte di sangue e asfalto.
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