Buonsalve! Ho scritto questo racconto perché adoro le spade e mi
piacerebbe tanto imparare a maneggiarle. Buona lettura!
Nadia strinse il pugno attorno all'elsa della propria spada,
sentendola vibrare come un'estensione del suo stesso corpo.
Amava duellare, combattere e sentire che la sua vita dipendeva
tutto dal filo di quell'arma. Da quando era entrata nel Club era lei la sua migliore
amica.
Era entrata in quel circolo riservato per puro caso, grazie a
un incontro che forse non era stato solo fortuito. Aveva sempre amato la
scherma e la praticava ormai da diversi anni quando conobbe Lionel.
Un pomeriggio, mentre si stava allenando, lo vide entrare in
palestra, silenzioso e con lo sguardo imperturbabile. Lei lo degnò appena di
uno sguardo poi tornò a concentrarsi sull’allenamento. Niente poteva distrarla
e privarla del brivido che le trasmetteva il duello. Quando ebbe finito lui si
avvicinò e si presentò. All'inizio fu
titubante, ma l’uomo riuscì a catturare la sua attenzione quando le chiese se
voleva portare la sia abilità a un livello superiore. Nadia avrebbe fatto di
tutto per riuscire a migliorare ancora per questo decise di ascoltarlo e di
sfruttar ei suoi insegnamenti. All'inizio Lionel la sottopose a un intenso
allenamento con spade più pesanti del fioretto, aiutandola a sviluppare la sua
forza e il suo equilibrio.
Ci vollero mesi, ma alla fine il suo maestro la ritenne
pronta.
La ragazza lo incontrò
una sera nella palestra in cui erano soliti trovarsi per combattere. Lui si
fece trovare con quella che sembrava essere una spada avvolta da un drappo di
seta. In un primo momento Nadia pensò
fosse una normale arma di allenamento, ma quando la sfoderò capii che era molto di
più.
Era antica, con l’elsa
in argento e perfettamente affilata. - Vuoi che combatti con questa?
- Te la senti?
La giovane sorrise sentendo un'eccitazione mai provata prima.
- Assolutamente.
Quella sera stessa venne introdotta nel Club, un magazzino in
disuso in cui periodicamente gli spadaccini più abili del paese si affrontavano in
combattimenti clandestini. Il giro di scommesse era alto e anche il rischio.
Ogni incontro infatti terminava solo quando uno dei due si arrendeva o non era
più
in grado di duellare e questo voleva dire rischiare di subire ferite anche molto
gravi. Per anni Nadia combatté
nel club e col tempo mi si guadagnò
un posto d'onore tra i duellanti.
Perché la sua spada era parte di lei e durante uno scontro non
si era mai arresa a costo di versare sangue e sudore.
0 commenti:
Posta un commento