Buonsalve! Questo racconto non l’ho propriamente inventato. È stato un sogno che ho
fatto circa due notti fa e il finale è
il punto esatto in cui mi sono svegliata. Insomma come potevo non scriverlo?
Credo il sogno sia nato dal fatto che quella sera stessa avevo
scritto il precedente racconto sul pinguino zombie e che, nel pomeriggio, mi è capitato sott’occhio un articolo
secondo il quale alcuni scienziati hanno manipolato il virus dell’influenza aviaria in
modo da renderlo altamente contagioso e studiare gli effetti di una possibile
pandemia. Per la serie: il mio inconscio non scorda nulla. XD
Ah! Altro piccolo dettaglio: nel sogno tutti i personaggi
presenti erano miei amici.
Guardando quegli esseri, un tempo uomini, Maia si chiese se
fosse giusto continuare tutto quello. Creare un virus capace dare il via a una
simile pandemia... Un’idea
folle tanto quanto l'uomo che adesso stava riempiendo una siringa con quel
virus letale.
- Vedrai che non succederà
niente. - la rassicurò
lui.
All'improvviso una di quelle creature, uno di quei non morti,
iniziò
a prendere a testate la gabbia di vetro in cui era rinchiuso assieme alle altre
cavie.
Maia sussultò
nel vedere il vetro incrinarsi.
- Sta tranquilla. - intervenne Vicky, la sua più cara amica. - Non
usciranno da lì...
- E se dovessero...
- Non ci riusciranno. - la rassicurò lei per poi tirar fuori
dalla tasca il mazzo di chiavi della sua moto.
Maia la guardò
storto. - Però
vuoi andartene.
Lei le fece la linguaccia e si avviò verso la porta. - Ma
smettila e accompagnami al piano di sotto.
Vicky la guidò
tra le ampie sale e scalinate del castello inglese in cui vivevano e
lavoravano. Maia sperava che l’amica
volesse andarsene, ma la ragazza la portò
solo nell'ufficio della direttrice.
- Signora ci siamo. - disse Vicky con deferenza. - Stiamo
analizzando ogni effetto della pandemia e presto saremo in grado di affrontare
qualsiasi possibile minaccia.
La donna dai capelli grigi si limitò a fare un cenno del
capo.
Le due ragazze si ritirarono e tornarono verso il laboratorio
di ricerca. Quando arrivarono però
ciò
che videro fu l'inferno. I non morti erano fuggiti e si accanivano sugli
scienziati con una fame brutale. Maia riuscì appena a scorgere l'uomo che fino a poco
prima l'aveva rassicurata, venire azzannato alla gola da uno di loro.
Terrorizzata, si voltò
e afferrò
Vicky per la manica, trascinandola via.
Le due si lanciarono verso l'uscita, scendendo le scale di volata.
Quando riuscirono ad arrivare alla moto però trovarono uno degli scienziati che
stava cercando di rubarla.
Maia strinse i pugni e diede un cazzotto all'uomo facendolo
finire a terra. - Muoviamoci. – disse facendo cenno all’amica di salire. -
Usciamo da questo casino.
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