BUonsalve! Questo racconto mi è stato ispirato da una canzone che ho
sentito in Supernatural (il titolo è
“Oh
death”
di Jen Titus) e che mi fa venire i brividi ogni volta che la sento.
Io esisto da sempre e da sempre osservo gli uomini. Loro mi
disprezzano, mi odiano. Non capiscono che ciò che sono determina anche l’esito delle loro
esistenze presenti e future. Certo sono felici quando mi occupo di un malvagio.
Non solo esultano, ma si trovano anche a
elogiare colui che mi ha chiamato.
Nel momento in cui arrivo a toccare un innocente perè, è me che accusano. Mi trasformano in una creatura di pura
malvagità,
l’essere
spietato fautore delle disgrazie del mondo. Non gli interessa il fatto che,
innocente o colpevole, ognuno di loro prima o poi mi avrebbe incontrato
comunque. Per quelle creature sono io la causa di tutto il loro dolore e della
loro paura. Ma cosa sarebbe il mondo senza di me?
Io lo so. Ho visto come sarebbe stato se non avessi teso la mia
mano sulla razza umana. Col tempo l'intero pianeta sarebbe appassito, consumato
dagli uomini sempre più
numerosi. Essi avrebbero vagato nell'angoscia e in quel mondo ormai consumato
avrebbero sofferto la fame con la carne straziata dai morsi dei loro stessi
simili. E allora, nel momento del massimo tormento, avrebbero capito. Avrebbero
compreso perché
la mia presenza tra loro è
necessaria.
Vittime della loro stessa brama di assoluto essi avrebbero
invocato il mio nome. Un coro di lamenti si sarebbe levato al cielo e avrebbe
raggiunto le radici dei pilastri della terra.
Io sarei rimasto a guardare mentre il mio nome diventava
l'unica speranza per quei folli. Sarei stato l'unico rifugio dalla loro agonia.
"Vienici a prendere." avrebbero urlato.
Ma io non avrei risposto. Perché la mia natura è neutrale, indifferente
alle suppliche e ai lamenti.
Perché
Morte é
il mio nome. La fine di tutto e il principio di ogni cosa.
0 commenti:
Posta un commento