Buonsalve! Un altro racconto che non ha un’origine o una fonte d’ispirazione ben precisa.
Spero comunque sia di vostro gradimento. ^,.,^
Erano due giorni che Tia si sentiva stranamente apatica.
Vagava per la sua casa come se niente avesse più importanza per lei.
Non sapeva il motivo di quell’insopportabile stato d’animo, non riusciva a
spiegarselo. C'era come un vuoto nella sua mente che non riusciva a colmare.
L'unica cosa di cui era sicura era che nessuno nella sua famiglia sembrava
volerla ascoltare e questo non faceva che aumentare la sua angoscia e quel
senso di solitudine che l'attanagliava. Quella mattina inoltre si svegliò con una sensazione di
disagio ancora più
brutta.
Aveva l’impressione
che tutto il suo corpo fosse
attraversato da una leggera scarica elettrica e da un fastidioso formicolio
come se decine di insetti le stessero camminando addosso.
Spaventata, corse da sua madre per dirle cosa le stava
accadendo, ma quella si limitò
a continuare a preparare la colazione per lei e i suoi fratelli con lo sguardo
perso nel vuoto.
Vederla ai fornelli le fece corrugare la fronte. Perché on riusciva a ricordare
quando aveva mangiato l’ultima
volta?
In quel momento Tia cominciò ad avere paura. C'era qualcosa di molto
sbagliato in lei e in ciò
che la circondava.
Fu allora che suo padre entrò in cucina e costrinse sua madre a
smettere di cucinare.
- Dobbiamo andare. - disse mentre la donna scoppiava in
lacrime tra le sue braccia.
Tia li seguì
fino alla chiesa vicino casa dove lei era solita andare a catechismo da piccola.
Si bloccò
quando si rese conto del funerale che stava per avere luogo.
Il lampo di un ricordo le attraversò la mente e Tia rivide se
stessa attraversare la strada di ritorno a casa dalla scuola.
Incapace di tollerare ancora quell’immagine del passato, si
scosse ed entrò
nella chiesa. La sua paura si era trasformata in vero e proprio terrore. Si
avvicinò
alla bara e guardò
il corpo dentro di essa.
Il ricordo represso allora la travolse in tutta la sua
violenza, il ricordo di quell'auto che le era venuta addosso mentre si girava a
salutare le sue amiche.
Tia urlò,
disperata e finalmente consapevole, terrorizzata nel guardare il suo corpo,
pallido e inerte, esposto nella bara il giorno del suo funerale.
0 commenti:
Posta un commento