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365 racconti per 365 giorni

Una sfida con me stessa, un racconto da scrivere ogni giorno per divertire e divertirmi.

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365 Stories from my Head

Morte amica

martedì 6 agosto 2013

Buonsalve! Questo racconto doveva parlare di spiriti e fantasmi, ma ha preso una piega davvero inaspettata. Spero vi piaccia! ^,.,^

Morte amica
(racconto n.340)

Pamela si era ammalata quando aveva solo quindici anni e col tempo la sua salute si era aggravata a tal punto da costringerla a passare molto tempo in ospedale. Ogni volta che doveva passare giorni o anche settimane in un letto d’ospedale, troppo stanca e debole per fare qualsiasi cosa, ogni volta che la sua famiglia se ne andava alla fine dell’orario di visita, una signora  si sedeva accanto a lei per chiacchierare o a raccontarle delle storie. Le faceva sempre molta compagnia e le sue storie erano davvero belle e toccanti. Non c’era niente di fantastico, niente magia o mostri spaventosi né mondi immaginari dove tutto era possibile. Le sue erano storie umane, bellissime proprio perché reali, emozionanti proprio perché toccavano l’animo  parlando di sentimenti ed emozioni vere.
Col tempo, Pamela si era affezionata a quella signora e aveva iniziato a raccontarle molto di sé, della sua vita e delle innumerevoli paure legate alla sua malattia.
Divenne una confidente con la quale passava piacevolmente molto tempo.
Un giorno però lei non venne e Pamela decise di chiedere informazioni. Visto che veniva sempre fuori dall’orario di visite doveva lavorare all’interno dell’ospedale o comunque essere una volontaria conosciuta dalle infermiere. Nessuno però seppe dirle niente di lei cosa che la lasciò piuttosto perplessa. Quando poi raccontò alle infermiere le storie che la donna le raccontava, queste sbiancarono e si lanciarono sguardi spaventati: erano tutte storie di persone morte in quel piano dell’edificio.
Pamela rimase per un bel po’ a rimuginare su quelle storie e quella donna così gentile e affabile. Le ci volle un po’ per capire e accettare chi fosse.
Una settimana dopo, la donna tornò a trovarla. Era molto seria e la guardava con sguardo impassibile. – È ora. – disse solamente.
Pamela deglutì e fece un cenno di assenso col capo. Sapeva che prima o poi sarebbe arrivata. Con la sua malattia era inevitabile. – Grazie per essere stata gentile con me.
Lei sorrise con gentilezza. – Non sono spietata come tutti pensano soprattutto con chi passa molto tempo a un passo da me.
Così dicendo, la donna le mise una mano sugli occhi e Pamela si accasciò sul letto come se si fosse improvvisamente addormentata. La sua anima abbandonò così il corpo per essere accolta e custodita dalle mani amiche della Morte.

  

Pubblicato da Unknown alle 12:48  

1 commenti:

Anonimo ha detto...

bellissima, toccante e vera... mi ha ricordato un capolavoro quale "The high cost of living" che ha per protagonista Death, la sorella di Sandman... semplicemente un racconto stupendo :D

7 agosto 2013 alle ore 15:23  

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