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365 racconti per 365 giorni

Una sfida con me stessa, un racconto da scrivere ogni giorno per divertire e divertirmi.

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365 Stories from my Head

L'uomo perfetto

martedì 13 agosto 2013


Buonsalve! Questo racconto è in parte ispirato al “ritratto di Drian Gray e in parte all'ossessione che hanno alcune donne di dover trovare a tutti i costi l'uomo perfetto. Spero vi piaccia!

L'uomo perfetto
(racconto n.347)

Catia era una pittrice davvero straordinaria. Da anni ormai si era affermata, esponendo nelle più importanti gallerie d’arte e vedendo molte delle sue opere a prezzi considerevoli. Quelli in cui era maggiormente abile erano i ritratti. Dipingeva volti così belli e realistici da sembrare quasi vivi.
Quello che lei non era mai riuscita a trovare era l’amore. Rimasta sola per anni, Catia cominciava a sentire il bisogno di trovare un compagno. Un giorno però, un sogno tramutò il suo bisogno in ossessione. In sogno le apparve un uomo bellissimo ed elegante, il più bello che avesse mai visto. Lo sognò per diverse notti e alla fine quel volto arrivò a ossessionarla a tal punto anche durante il giorno che dovette dipingerlo.
Passo ore e ore davanti alla tela e quando finì rimase a lungo a osservare quel viso perfetto che ormai sentiva di amare. Quella notte però non lo sognò. Si svegliò invece sentendo una voce proveniente dal suo studio. Si alzo e quando aprì la porta dello studio vide con sgomento l’uomo amato davanti a lei, in carne e ossa. Lui le sorrideva sensualmente, con uno sguardo che accese subito il suo desiderio. Alle sue spalle c’era la tela in cui lo aveva ritratto, tornata completamente bianca.
Lui le si avvicinò e le mise le mani sui fianchi, stringendola a sé. La spogliò lentamente, con la delicatezza di un amante che sembrava conoscerla da sempre.
Fu la notte più bella e intensa della sua vita. Lui la prese più volte sul tappeto del suo studio, toccandola e baciandola con intensa passione, facendole provare sensazioni così intense da farle perdere il controllo.
L’alba arrivò in un attimo e il suo amante la svegliò con un bacio. – Devo andare amore mio. Il mio tempo qui è finito.
La pittrice si strinse a lui per non lasciarlo andare. - No, ti prego! Non puoi lasciarmi sola! Portami con te!
- Sei sicura? – le chiese lui accarezzandole il corpo nudo con lo sguardo.
- Più di qualsiasi altra cosa.
Lui allora si portò sopra di lei, il bel volto deformato da un ghigno che lo rese quasi irriconoscibile. – Come desideri.


In un attimo le mise le mani alla gola, stringendo con tutta la sua forza. Catia non oppose alcuna resistenza. Il giorno dopo avrebbero trovato il suo cadavere, vestito e apparentemente intatto, davanti al ritratto di un volto demoniaco deformato da un ghigno di soddisfazione.


Pubblicato da Unknown alle 10:13  

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